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La Terra funziona secondo i
princìpi della legge cosmica. Preparandoci al diploma della scuola Terra,
cominciamo a comprendere le leggi cosmiche che governano l’universo. Alcune
brevi vite fa’ non sapevamo nulla dell’esistenza di queste leggi. Ma ora, man
mano che prendiamo familiarità con i princìpi della creazione, possiamo
applicarle per creare da noi la realtà che
desideriamo.
La legge cosmica non
contiene alcun pregiudizio personale. L’universo non conosce e non ha alcun
interesse a conoscere chi utilizza il principio creativo e se lo fa per creare
beneficio o per distruggere. Per analogia, l’energia nucleare può essere
utilizzata per generare elettricità per portare beneficio al genere umano
oppure per distruggere il genere umano stesso. Il principio della fissione
atomica è imparziale. Sono l’intento e il livello di comprensione delle menti
che usano la potenza dell’atomo a fare la differenza. Ma il potere di una mente
che possiede la comprensione è molto più grande della potenza dell’atomo. Esso
può resuscitare i morti e far camminare sull’acqua e può esistere solo in un
universo in cui la pressione è azzerata.
Parlo della legge cosmica
come di un principio, non per farla sembrare priva di amore o compassione, ma
perché il vero amore e la vera compassione si basano su di un principio
incrollabile che vedremo più avanti.
Se intendiamo diventare
degli esseri liberi e se intendiamo evitare di avere con Dio una relazione di
co-dipendenza, l’universo e le sue regole devono essere visti come un principio
impersonale. Se Dio è principio piuttosto che personalità, allora è inutile
chiedere a Dio di concederci dei favori. Le personalità concedono o non
concedono favori in base al proprio giudizio e ad una valutazione personale. I
princìpi non fanno nulla di questo. Quando preghiamo all’archetipo della forza
creativa per chiedere aiuto, esso non può concederci “doni” né “guarigioni”.
Esso si può rivelare a noi e lasciare a noi la decisione di che uso fare della
forza creativa, che comunque è sempre stata a disposizione di tutti gli esseri
viventi.
Ricorda la legge di
gravità. Quando ti butti da una finestra, cadi giù. Lungo il tragitto puoi
anche ricordarti della legge di gravità, ma la Terra non si curerà del tuo
gesto. La gravità è impersonale e non penserà mai: “questa mi è simpatica, la
farò atterrare dolcemente”.
Ora ricordiamo che le
regole qui sono abbastanza semplici. Quando la Terra fu fondata come struttura
educativa, si decise che la realtà sarebbe stata governata dal piano causale.
Chi ha studiato la scienza esoterica conosce i piani di esistenza. I piani di
esistenza comprendono il piano fisico, il piano mentale, il piano emozionale e
il piano astrale. Il piano causale sta proprio al di sopra del piano mentale e
di quello emozionale. Dato questo allineamento, quando noi combiniamo il
pensiero all’emozione determiniamo una proiezione (manifestazione) nella
dimensione fisica. Questo è esattamente lo stesso processo che Dale Carnegie ed
altri consulenti aziendali hanno insegnato per anni nei corsi di motivazione
alla vendita. Qualsiasi individuo abbia provato questo principio ne conosce
bene gli effetti. Quando tieni in testa l’immagine di ciò che desideri e la
sostieni con un po’ di energia emotiva, quella cosa si manifesterà nella tua
realtà.
Se esaminiamo questo
processo creativo da un punto di vista spirituale, arriviamo all’essenza degli
insegnamenti delle antiche scuole dei misteri. Ora conosci tanto quanto
qualsiasi ricercatore od organizzazione occulta abbia mai saputo. I pensieri
tenuti in mente si manifestano! Questo è il modo in cui funziona questo
sistema. Ma, sebbene noi tutti conosciamo già le regole, tendiamo a dimenticare
di applicarle con coscienza.
Potremmo credere che i grandi
Maestri non avessero capito il grado di complessità delle nostre vite ma,
guardando all’esempio delle loro stesse vite, è possibile che i loro metodi
siano gli unici in grado di mettere a posto i problemi che affliggono la Terra.
E’ anche importante notare ciò che i Maestri non hanno mai detto, oltre a ciò
che hanno detto. Non ci hanno mai detto che le lauree portano
all’illuminazione. Non ci hanno mai detto di metterci a marciare in un esercito
per sconfiggere ciò che ci minaccia. Non ci hanno mai detto di raccogliere
proseliti che ci aiutino a sostenere la nostra causa. Ci hanno detto “pregate
l’uno per l’altro”. Noi insistiamo a sentire in questo un messaggio
semplicistico. “Tu non conosci mio marito! Le preghiere con lui non bastano, a
lui ci vuole il bastone!” Che cosa ha detto Gesù Cristo? Ci ha detto di porgere
l’altra guancia. “Sì, ma porgere l’altra guancia adesso significherebbe
lasciare che qualche folle spazzi via il pianeta!”. “Ci sono momenti in cui
bisogna prendere una posizione da uomini, no? Il principio di John Wayne!”. Ma,
in verità, non è questa la via. Gesù ci ha detto di non resistere il male. E
molti di noi, proprio perché brave persone piene di compassione, hanno passato
la vita a resistere al male.
Lascia che ti chieda, per
un attimo, di fare una supposizione. Se è vero che la realtà viene creata dai
pensieri tenuti in mente e dalle emozioni tenute nel corpo, che cosa si crea
quando si è pacifisti?
Ho parecchi amici che un
tempo erano attivitisti anti-nucleari. Uno di loro era talmente bravo nella sua
campagna anti-nucleare che ha collezionato gigantografie di bambini ustionati,
in cui si vedevano i particolari della pelle che si stacca in seguito alle
radiazioni subite. Quelle fotografie sono così precise che nessuno riesce a guardarle
senza che si creino, nella mente, tutti i requisiti permanenti per la
manifestazione di quel pensiero. Ciò che lui ha creato finora sono altri
bambini colpiti dalle radiazioni. Se qualcuno è contrario all’omicidio perché
crede che sia il più orribile dei crimini, tiene nella mente quell’immagine,
sostenuta dalla sensazione di repulsione emotiva. Ora vedi ciò che questo crea:
un altro omicidio sul pianeta, questa è la legge creativa. In poche parole, noi
alimentiamo qualsiasi cosa contro cui noi lottiamo. E così come la legge di
gravità è universale, lo è anche la legge creativa.
L’universo non distingue
tra i desideri e le paure che noi teniamo in mente. Per conoscere e mostrare la
via sulla Terra, dobbiamo capire bene questo concetto. Se desideriamo il
Giardino dell’Eden o se desideriamo che tutti gli uomini siano liberi, come
possiamo ottenere il potere di creare queste cose?
Gli alunni della decima
classe hanno messo la loro fede nelle mani dell’intelletto e cercano di creare
attraverso il processo del dibattito. Essi creano molta eccitazione e qualche
bella guerra. Gli studenti di undicesima, invece, creano il danno da
“anti-tutto”. In un certo senso, quel gruppo di individui è il più potente
creatore di danno al pianeta. La classe dodicesima è il primo caso in cui le
persone si calano nel principio secondo cui i pensieri tenuti in mente si
manifestano. A questo livello, la gente comincia a vedere tutto dalla
prospettiva del Cristo ed avviene, quindi, uno spostamento nel senso di
compassione e nella comprensione. Questo è il momento in cui la gente comincia
a smettere di essere vittima per cominciare a creare, ricreare o guarire
qualsiasi cosa.
Se desideriamo che la Terra
sia verde, dovremmo forse essere anti-marrone? Neanche per sogno. La mente
media non riesce a comprendere quale sia, qui, la differenza. Tuttavia, quelli
che stanno cominciando a fare i conti con lo spirito sono in grado di vedere la
relazione causa-effetto. E’ facile vedere la differenza tra chi è efficace nel
creare il Giardino dell’Eden e chi si dedica alle proprie cause senza portare
un gran progresso per il genere umano. L’effetto dello spostamento di tutti gli
ambientalisti dal sentirsi anti-inquinamento all’essere a favore della pulizia
dell’ambiente sarà incredibilmente potente. La mente è un creatore di realtà
fisica più potente di qualsiasi causa che risieda sul piano fisico.
Il potere di creazione che
noi abbiamo sulla Terra è fenomenale. Ci sono stati alcuni incredibili passi
avanti nella comprensione delle leggi di questo piano di realtà, compresi gli
adesivi che oggi vediamo sul paraurti delle automobili che dicono cose come
“visualizza la pace”. Quando riusciamo a spostarci dall’essere anti-negatività
all’essere pro-positività, diveniamo dei veri salvatori del pianeta. Cerchiamo
il pelo nell’uovo? No, questa è la base della comprensione della relazione
causa-effetto. Fermare la guerra crea l’inferno. Visualizzare la pace crea il
paradiso.
Vai sempre direttamente
verso ciò che vuoi creare. Tu sei un cinque-miliardesimo della forza creativa
del pianeta e qualsiasi cosa i cinque miliardi abbiano in mente si manifesta
sul pianeta. Perché cadono le dittature? Perché la gente mette le bottiglie di
vetro in un sacchetto e le lattine di alluminio in un altro? Perché è caduto il
muro di Berlino? Questi eventi accadono perché gli intellettuali dibattono?
Niente affatto. La meditazione ha fatto più per guarire la Terra di quanto
abbiano fatto tutti gli intellettuali e chi funziona a partire dalla cieca
compassione messi insieme.
La meditazione abita sul
piano causale. Non è interessante notare che tutti i guru abbiano insegnato ai
loro studenti a rilassare il corpo? “Un po’ di respirazione di qua e un po’ di
yoga di là e mettiamo a posto il piano fisico”. Non hanno mai detto “Vai e
cáricati!”. Hanno detto “Rilassati, stai in pace, fermo. Fai che il tuo occhio
sia uno e fisso su Dio.” Ora tieni in mente l’immagine di ciò che desideri per
la tua Terra. Visualizza ciò che vuoi, non ciò cui tu sei contro. La legge
cosmica non è personale e non è interessata a che cosa tu visualizzi. Non dirà
mai “Hmm, quel pensiero non mi piace, pensò che non lo manifesterò”.
Il giorno che qualche
milione di persone ha partecipato alla meditazione mondiale di guarigione del
trentun dicembre, è crollato il muro di Berlino. Nessuno è riuscito a trovare
un altro motivo per spiegare il perché sia caduto. Peter Jennings non ci ha mai
spiegato al telegiornale delle otto perché sia successo e non è stato certo il
nostro governo a farlo cadere e nemmeno qualche esercito o una sanzione
economica. E’ semplicemente caduto perché è avvenuto uno spostamento nella
nostra coscienza.
Sapevano i milioni di
meditatori ciò che stavano facendo? Comprendevano il potere creativo della
mente? Assolutamente no. Non avevano idea di quali effetti sinergetici
potessero avere i loro pensieri combinati insieme. Ma a loro piaceva. Si sono
riuniti e hanno pregato. Hanno garantito che la pace regni sulla Terra e che
l’armonia rimanga per sempre. Per il resto dell’anno, forse continuano ad
andare in giro ad aggiustare le cose sbagliate, ma non importa: per un giorno
si sono messi tutti nella stessa direzione ed hanno spostato l’energia della
Terra. Hanno dato la direzione verso la pace.
Quanti individui servono
per creare la transizione sulla Terra? Quanto tempo della tua giornata devi
passare a visualizzare per creare la pace nel mondo e l’aria pulita? I grandi
Maestri hanno detto che se la nostra fede è grande come un grano di senape, ci
basterà nell’uno per cento dei casi. I pensieri casuali della popolazione del
mondo non causano un gran danno né a noi né al pianeta. Se abbiamo cinque
miliardi di individui occupati in pensieri casuali, con una metà che pensa a
questo e l’altra metà che pensa a quello, ossia la metà che pensa “fate come me
e tutti saranno salvi, e l’altra metà pensa “no, ascoltate me”, da che parte si
va? Niente si muove perché ognuno va in una direzione diversa. Però, se ai
cinque miliardi che vanno in direzioni diverse aggiungi una manciata di anime
che intendono lavorare in armonia e tenere un pensiero indirizzato nella stessa
direzione, prima ancora di saperlo, tutto il resto della banda sarà già
attratto nella corrente. Questa è la legge cosmica.
Dobbiamo sempre cercare la
causa di tutti i cambiamenti nel regno della coscienza. Preferiremmo che la
causa del cambiamento fosse qualcosa di tangibile e drammatico, qualcosa che
appaia alla tv nazionale, così da poter dire a tutti con certezza che cosa
devono fare per salvare il pianeta. Non funzionerà in questo modo perché la
nostra realtà è già il risultato dei nostri sistemi di pensiero.
Una delle cose che
arriveremo a capire è che il comportamento è irrilevante. La nostra più grande
programmazione dal momento della nostra nascita sul pianeta ruota attorno al
comportamento. Il nostro senso di colpa esiste perché le figure d’autorità ci
hanno detto che il nostro comportamento aveva fatto male a qualcuno. Ogni volta
che abbiamo fatto qualche sbaglio, abbiamo preso una sberla. Quando siamo
diventati abbastanza grandi per capire il linguaggio, la prima parola che
abbiamo detto è stata “no”. “Non fare questo, non fare quello, non, non, non!”.
Ed, ancora una volta, nessun grande Maestro ha mai detto che il nostro
comportamento faccia qualche differenza. Essi avevano compreso che il fare non
è la forza creativa che funziona sul pianeta.
Perfino una volta capito il
modo di usare la coscienza per creare la nostra realtà, occasionalmente ci disperiamo
perché non riusciamo a vedere come i nostri pensieri si manifestano, come essi
mettono in atto i cambiamenti che noi desideriamo. Così, a forza di
frustrazioni, ricadiamo nel fare. Quel modo di creare ha sempre fallito nel
creare una felicità permanente e sempre fallirà.
Ci è stata inculcata l’idea
che i cinque sensi ci danno l’unico vero quadro della realtà e che, quindi, è
facile per noi vedere un edificio in costruzione e credere che una “creazione”
sia in atto. Se ciò fosse vero, Gesù Cristo avrebbe dovuto “costruire” l’acqua
solida, prima di camminarci sopra. La coscienza è la realtà, su questo piano.
Il fare è il risultato naturale che ne deriva.
Non c’è mai stato edificio
costruito che prima non sia stato pensato nella mente di un architetto. Gesù
non ha mai costruito ponti e Sai Baba non ha mai fermato una guerra, ma
entrambi creano una transizione nel pianeta. E noi vogliamo sempre tornare a
creare secondo quanto ci è stato trasmesso dai grandi Maestri spirituali.
Ora, non voglio che tu
fraintenda: non sto dicendo che il fare sia sbagliato o irrilevante. Il fare è
necessario su questo pianeta. Fare è la nostra natura. Fare è parte della
nostra esplorazione, della nostra giocosità, è la danza della nostra vita. Ma
fare non è la causa. Abbiamo bisogno di molta saggezza per riuscire a
distinguere tra causa ed effetto. Abbiamo bisogno di sapere come creare il
nostro universo attraverso la coscienza, per poter danzare nel nostro fare.
Quanti di noi hanno
studiato il processo delle affermazioni e delle negazioni proposti da molti
gruppi di motivazione come Unity, Science of Mind o Christian Science capiranno
che, considerando che il nostro sistema di convinzioni crea la realtà, l’unica
cosa che deve cambiare sarà proprio il nostro sistema di convinzioni. Se
vediamo un errore nel mondo, è il nostro sistema di convinzioni che ha bisogno
di essere corretto e non l’errore. Adoro leggere Emmet Fox perché parla molto
chiaramente di questo processo. In uno dei suoi libri dice addirittura che il
nostro sistema di convinzioni è così potente che, se crediamo che un biglietto
da dieci dollari sia veramente nostro, potremmo lasciarlo all’angolo tra la
quarantaduesima strada e Broadway e lo ritroveremmo lì ad aspettarci anche dopo
due settimane.
Decisi che avrei imparato
anch’io quella lezione, personalmente. Due cose che mi tormentavano da sempre
erano l’energia che dovevo consumare per proteggere le mie proprietà ed il
concetto di chiavi e serrature. Decisi di provare la teoria di Emmet Fox.
Dichiarai ufficialmente che avrei smesso di chiudere a chiave la mia macchina
perché era mia e quindi nessuno avrebbe potuto prenderla. Bene, la mia macchina
fu rubata nel giro di poco. L’universo mi avrebbe aiutato ad imparare la
lezione. Avendo già preso la decisione di vivere coscientemente, non mi
arrabbiai né mi sentii deluso quando scoprii che la macchina non c’era. Mi
sedetti invece tranquillamente e cercai di immaginare che cosa non aveva
funzionato, chiedendomi che cosa avevo pensato e quindi creato. Presto capii
che, nella mia dichiarazione di non aver più bisogno di chiudere a chiave la
mia proprietà, ero stato un po’ egoista. Avevo detto a sei persone diverse che
la mia proprietà era protetta da Dio e adesso dovevo affrontarle tutte sei!
Dovetti perfino farmi prestare il telefono da una di queste sei per chiamare la
polizia. Nel giro di poche ore da quando avevo iniziato a pensare al perché la
cosa non avesse funzionato, la polizia mi telefonò per dirmi che la macchina
era stata trovata e mi fu così restituita.
Alcune sere più tardi, tornavo a casa dal lavoro attorno
alla mezzanotte. Immettendomi sul rettilineo che mi porta a casa, bucai. Ero
troppo stanco e così decisi di aspettare la mattina dopo per cambiare la gomma
ma, alzandomi il giorno dopo, vidi che la macchina era stata rubata ancora.
Quando ero tornato a casa la sera prima, l’indicatore della benzina era sullo
zero. Quindi, i ladri erano rimasti senza benzina pochi isolati più avanti, e
fu lì che la polizia trovò la macchina. Ma, per rubarla, avevano dovuto
cambiarmi la gomma! La macchina era stata rubata tre volte in tutto prima che
io capissi dove erano gli errori nel mio sistema di convinzioni, ma comunque,
ogni volta mi fu restituita in condizioni uguali, se non migliori di quando mi
era stata rubata.
Mano a mano che la nostra consapevolezza cresce,
sviluppiamo una sorta di onestà spirituale. Iniziamo ad essere pronti a
riconoscere il fatto di aver creato noi i blocchi nella nostra consapevolezza
che ci impediscono di ottenere tutto ciò che più desideriamo.
C’è una differenza
significativa tra onestà spirituale, che dice “ho inavvertitamente creato
qualcosa che non voglio”, e la forma di onestà conosciuta nel mondo. Le figure
d’autorità credono negli errori. La loro versione dell’onestà è: “Ammettilo,
hai sbagliato”. Cercano di imporre il senso di colpa come punizione degli
errori. Il vero ricercatore spirituale desidera vedere il quadro generale.
Desidera credere di non aver mai commesso errori, che tutti i valori e le
esperienze passate siano il fondamento su cui costruire la coscienza cosmica.
Dobbiamo percorrere tutto
un processo di apprendimento per scoprire come creare in noi la gioia,
piuttosto che farcela servire su un piatto d’argento da qualche guru. L’onestà
spirituale significa semplicemente riconoscere che si tratta di un processo. Si
tratta di una crescita. La crescita implica l’eliminazione di ciò che non
funziona più e la sua sostituzione con ciò che funziona. Nessun senso di colpa,
solo pulizie di primavera.
Ann Landers ha regalato
questa gemma ai suoi lettori: “La coscienza viene dall’esperienza. L’esperienza
viene dall’incoscienza”. Ovviamente, nulla nella vita è un errore. Tutto
avviene per insegnarci la saggezza.
La preghiera è una parte
essenziale di qualsiasi percorso di risveglio. Per tornare al nostro naturale
stato di divinità, dobbiamo funzionare come se ci trovassimo già in quello
stato. La comunicazione telepatica ed un ininterrotto collegamento con
l’infinito sono caratteristiche dello stato d’essere naturale. Per questo ogni
grande Maestro insegna ai suoi discepoli ad approfittare di queste
caratteristiche. Quando si parla telepaticamente allo Spirito, si riconosce di
credere nell’unità.
“Chiedi e ti sarà dato”,
diceva Gesù Cristo. E’ vero, ma non è possibile che l’universo ci faccia dei
favori, perché siamo noi a creare la realtà, con tutto quello che essa
contiene. La preghiera riceve sempre una risposta ma questa risposta ci giunge
in una forma che non viola il nostro personale sistema di valori, anche se per
“valori” intendiamo, ad esempio, il credere in una personale limitazione o in
un difetto. La risposta arriva in un modo che ci indicherà come possiamo
cambiare la nostra idea di quella limitazione o difetto.
Quando diciamo: “Dio, non
ho più soldi! Aiutami tu!”, non tarderanno ad arrivare conti e bollette di ogni
tipo. L’universo ci sta dicendo: ”Non siamo noi i responsabili del fatto che
sei al verde. Non possiamo darti niente perché non ti abbiamo mai tolto niente.
Ma, visto che ce lo chiedi e visto che i pensieri tenuti in mente si
manifestano, ti mostreremo esattamente quali sono i pensieri che hai tenuto in
mente e che hanno creato la tua povertà”.
Ogni
persona è un creatore infinitamente potente. Quella persona è l’unico creatore
di quella evidente mancanza, quindi ecco un bel pacco di conti inattesi. Perché
quei conti non sono arrivati quella volta che avevamo chiesto all’universo di
darci prosperità e abbondanza? E’ la nostra reazione mentale ed emotiva al
ricevere i conti in generale il primo elemento che ha creato la nostra povertà,
innanzitutto. L’universo ci dice semplicemente: “Guarda qua: questi debiti non
arrivano per caso. Sono la risposta alle tue preghiere!”. Quando andiamo a
prendere la posta e troviamo delle bollette, osserviamo attentamente la nostra
reazione. Una volta davamo la colpa della nostra condizione difficile ad altre
persone o all’andamento dell’economia, ma ora vogliamo prenderci la totale
responsabilità della nostra vita. Ora abbiamo capito che siamo noi a creare la
nostra realtà. Invece di dire: “Oh Dio! I soldi non bastano mai…”, sarebbe più
saggio dire: “Dio, ti ringrazio per la mia prosperità. Sento che tutto va
avanti bene e c’è amore dappertutto”. Quando riusciamo a riconoscere il fatto
che i conti arrivati sono un’opportunità per liberarsi dell’energia negativa e
ringraziamo per la comprensione che ci portano, abbiamo già rotto il nostro
vecchio schema di reazione. Un Corso In Miracoli dice che “tutto accade nel tuo
migliore interesse”.
Per la maggior parte di
noi, rompere questi vecchi modelli è abbastanza difficile. Potrebbero volerci
mesi di conti per portarci nello spazio in cui, camminando verso la cassetta
delle lettere e vedendo i conti, diremo onestamente: “Oh grazie, fantastico!”.
Probabilmente dovremo addirittura provare a farlo per finta e vedremo che, nel
giro di poco, diventerà una reazione vera. Emerson dice: “Per imparare, fai
finta”. Quando rifiutiamo la vecchia energia negativa riguardo la nostra
mancanza di soldi, i cambiamenti non tarderanno ad arrivare. Piano piano
diverremo consapevoli della relazione causa-effetto tra i pensieri e la
manifestazione. Poi, un giorno, piuttosto “per caso”, la nostra vita comincerà
a fluire. Otterremo un aumento di stipendio o vinceremo la lotteria o zia
Matilde morirà e ci lascerà una piccola fortuna. La nostra reazione potrebbe
essere: “Beh, non è stato Dio a rispondere alle mie preghiere, quella era zia
Matilde. Mi sa che questa roba non funziona per niente…”. Facciamo attenzione a
chi pensiamo sia il nostro benefattore. Alcune volte ci dimentichiamo che è
Dio.
Quando sentiamo un
trasporto emotivo verso qualcosa, lo attireremo nella nostra vita. Questo è
vero sia quando parliamo dei conti che delle relazioni con gli altri. Quando
diciamo: “Non ho mai avuto una relazione che funzionasse, Dio ti prego fammene
avere una buona!”, sai chi verrà da noi? Lo stereoptipo dell’errore che abbiamo
sempre scelto. Ora possiamo guardare a questa persona e decidere se sceglierla
ancora una volta o meno. Ed ecco l’infedele numero cinquantuno, che è identico
all’inaffidabile numero cinquanta e al numero quarantanove e al numero
quarantotto. L’universo ci chiede di guardare a chi noi scegliamo ogni volta.
Possiamo cambiare le nostre priorità e dire: “Scusa, ma non voglio sceglierti
ancora. Ho scelto di avere una relazione con qualcuno come te giovedì scorso,
il mese scorso, l’anno scorso e la vita scorsa e non sceglierò più una persona
come te. Mi merito qualcuno che sappia ascoltarmi, qualcuno che lavori con me e
sia giusto per la mia vita”.
La terapia o l’onesta
osservazione di noi stessi potrebbero forse rivelarci il fatto che noi abbiamo
uno schema in base al quale scegliamo dei partner che assomigliano a nostra
madre o a nostro padre. Il valore di una comprensione come questa non sta’ nel
vederci come vittime dell’educazione che abbiamo ricevuto, ma piuttosto nel
vedere che la decisione di fare una scelta diversa spetta solo a noi. Quando
preghiamo e chiediamo aiuto, l’universo ci mostrerà dov’è l’errore della nostra
scelta. Solo allora potremo cominciare a fare scelte coscienti e la persona giusta
apparirà miracolosamente.
Nulla di quanto abbiamo mai
chiesto si è mai manifestato nella nostra vita. Ciò che si manifesta è qualcosa
che ci da’ la possibilità di capire il processo secondo il quale noi abbiamo
personalmente creato quel qualcosa che non volevamo. Al contrario, noi possiamo
cambiare la scala delle nostre priorità per creare ciò che, invece,
desideriamo. Ogni istante di ogni vita è veramente un momento divino perché è
un momento in cui possiamo cancellare i modelli che hanno prodotto le cose che
non ci hanno fatto stare bene. Comincia a cercare di vedere la relazione
causa-effetto che governa tutto.
Tenendo uno schema scritto,
potrai sottolineare ciò per cui hai pregato e ciò che poi è successo. Ogni
volta che inviamo una preghiera all’universo dovremmo guardarci attentamente in
giro per ventiquattrore. Non possiamo più permetterci di guardare alla vita
come se fosse un fenomeno casuale o accidentale. Immediatamente dopo ogni
nostra conversazione con Dio, nella nostra vita apparirà una serie di segni. La
maggior parte di questi segni assomiglierà ad eventi casuali di eventi normali
e sarà quindi facile trascurarli, considerandoli eventi non particolarmente
importanti. Tuttavia, sono i nostri comuni modelli di abitudine ad aver creato
la nostra realtà di ogni giorno. Quindi, sono questi i modelli di cui
l’universo deve renderci consapevoli se intendiamo creare noi la risposta alla
nostra preghiera. Dobbiamo scegliere di vedere che ogni coincidenza della vita
è un messaggio diretto dall’universo.
Se ci sentiamo timidi o
servili quando comunichiamo con l’universo, questo farà sì che la risposta sia
comprensibile ad una persona timida o servile. Un po’ di determinazione è
invece appropriata quando si parla con Dio. Ricordati che Dio non ha un ego che
possiamo offendere. Dio è il principio. Dio è legge cosmica incrollabile.
Quando decidi di pregare per qualcosa, fai sapere a Dio entro quanto tempo ti
serve avere una risposta alla tua preghiera. Dille che vuoi sapere entro tre
giorni perché nella tua vita non c’è questo o quello. Poi stai ad osservare
molto attentamente per tutti quei tre giorni.
Se un tuo caro è in coma,
all’ospedale, e tu ti senti a disagio e senti l’incertezza del suo destino,
chiedi un segno. “Mio zio guarirà o proseguirà? Fammi sapere entro
ventiquattr’ore”. Se poi non riesci a vedere il segno, non dare la colpa
all’universo. Secondo la legge cosmica se tu chiedi, il segno arriva. Pretendi
un feedback dall’universo e non andartene in giro nel buio per un solo istante
ancora. Avere una relazione di dialogo con Dio ogni giorno per tutto il giorno
è un diritto di nascita di ogni figlio dell’universo. Sii determinato nel dire
a Dio che tu vuoi che nella tua vita ci siano sincronicità e coincidenze e cose
strane. Dichiara all’universo: “Non voglio che passi un solo giorno senza che
accada qualcosa di totalmente strano che mi dica che il caso non esiste!”.
Nelle mie preghiere, io
aggiungo anche che voglio imparare senza dolore né tormento. Alcune persone
pensano che questo equivalga a barare, ma io non lo credo. Imparare senza
tormento funziona perché, ancora una volta, noi stabiliamo le leggi della
nostra vita.
Quali sono stati i tuoi
pensieri per le ultime ventiquattr’ore? E’ strano che la tua vita sia come è?
Dobbiamo scegliere di focalizzare la nostra attenzione via dai problemi, dai
dilemmi, dai drammi, da ciò che quella persona ci ha fatto e da quanto brutto
questo sia stato, e poi rifocalizzarla su ciò che, invece, desideriamo vivere.
I pensieri tenuti in mente si manifestano. Non può essere più semplice di
così.
Resistiamo a credere
all’idea di poter creare una vita esattamente come la vogliamo perché abbiamo
paura di poter creare qualcosa di sbagliato. Questo è logico. Abbiamo creato
disagio e tormento migliaia di volte e adesso siamo un po’ timidi. In passato,
invece, ogni volta che abbiamo provato ad aggiustare la nostra vita, non
possedevamo alcuna conoscenza di come la scuola Terra funzioni né di cosa stabiliscano
le leggi cosmiche che governano la creazione. Continuavamo, generalmente, a
cercare di modificare il prossimo o le situazioni “esterne”. Ora, invece,
sappiamo quale tipo di approccio è destinato a creare disagio prima o poi. Mano
a mano che impariamo che l’unico modo per cambiare l’esterno è diventare consci
di che cosa è successo nella nostra mente e nel nostro cuore, cominciamo a
sperimentare il potere creativo. Sappiamo che nessuna situazione è
assolutamente immutabile. Nulla in questo universo è inciso nella pietra.
“Cambia la tua mente e cambierai il mondo”, questa è la legge cosmica. Questo
sistema è perfetto. E’ governato dall’amore e ci è concesso un numero infinito
di revisioni delle nostre vite. La fonte dei miracoli è una mente rinnovata.
Bernie Siegel sottolinea il concetto che non esiste malattia, che sia l’AIDS o
la peggiore forma di cancro, da cui essere umano non sia mai guarito.
Come facciamo a scoprire
che cosa vogliamo che la nostra vita contenga? Non è necessariamente una cosa
facile da fare. La maggior parte di noi si è sentita, a volte, piuttosto certa
di sapere che cosa desidera o non desidera, per poi scoprire che quello non era
che un modello ripetitivo che oltretutto non aveva funzionato nemmeno la volta
scorsa. Quante persone hanno dovuto avere una certa persona nella loro vita
solo per cominciare, subito dopo, il lungo e arduo processo di togliersela di
torno?
Raccomando a tutti di
provare l’esercizio del “quaderno giallo”. Prendi un bel quadernone giallo e un pennarello a punta grossa.
Assicurati che la punta sia bella grossa. Non vogliamo timidezze nel nostro
processo creativo. Scrivi tutto ciò che ami, adori, desideri, ammiri, di cui
godi o che comunque ti fa sentire calore e positività. Non dimenticare niente,
nella tua lista. Se non hai riempito almeno venticinque pagine del quaderno,
vuol dire che non hai provato seriamente.
Non è facile creare una
lista sincera che abbia una certa coerenza. Siamo stati tutti programmati dalla
società a non desiderare troppo. C’è la tendenza a sfoltire i punti “meno
validi” nella strada che va dal pensiero alla carta. Ricordati: vietato
sfoltire!
Un’altra difficoltà nel
creare una lista sincera è la tendenza ad inserire i punti che “dovrebbero”
comparire. I “dovrei” sono il contributo di mamma e papà al tuo database
mentale, non sono tuoi. Ricordati: vietati i “dovrei”!
Valuta ogni punto seguendo
tutta la lista del quaderno. Questo è un mio desiderio? Se potessi avere tutto
ciò che voglio, questo sarebbe nella lista o no? Questo è qualcosa che tutti i
membri del mio sesso sono stati educati a volere o è proprio un mio desiderio
personale?
Quale tipo di cose è più
appropriato per questo tipo di lista? Le regole le decidi tu. Decidi tu le cose
che riguardano il tuo personale ambiente, dove vuoi vivere, che cosa ti piace
fare, come ti piace passare il tempo, come ti piace essere trattato, ecc. ecc.
ecc. ecc. Conosci la famosa canzone, famosa qualche anno fa’, che cantava Tom
T. Hall, “I Love”?
Ecco una piccola parte
della mia lista. Io adoro guardare fuori dalla finestra, sentire l’erba tra le
dita dei piedi, la birra in un boccale ghiacciato e le farfalle. Amo parlare
con gli altri di cose lontane, Fields of Dreams, guidare nel deserto da solo e
le torte fatte in casa. Amo sentire i discorsi sulla “nuova fisica”, vivere una
vita semplice, le ragazze e il cibo messicano. Amo la libertà che il denaro
rappresenta, la meditazione, il silenzio e mia moglie. Amo volare in aereo, i
fiori, rispettare gli altri, avere una visione illimitata e amo la vita. Amo
l’armonia, ridere, le cene eleganti e guardare il pianeta mentre guarisce. Amo
guardare negli occhi un altro essere umano quando “ci sta”. Amo le coccole,
vivere lentamente, i fiumi e le montagne. Amo la pace della mente, toccare il
velluto, fare l’amore, i computer e amo te.
La tua lista ha due
funzioni. La prima funzione è quella di aiutarti a scegliere per la tua vita.
Riguarda attentamente tutta la tua lista ed imparerai un sacco di cose su te
stesso. Il tuo attuale lavoro contiene molte o almeno qualcuna delle cose nella
lista? La tua attuale relazione rinforza o comprende i punti e le
caratteristiche personali indicate nella lista? In che tipo di lavoro o di
relazione riesci a immaginarti adatto a contenere la maggioranza dei punti
della lista?
La seconda funzione del tuo
quadernone giallo è quella di invocare la legge cosmica per tuo conto. Tutto
ciò che tieni in mente si manifesta. Attacca la tua lista sullo specchio del
bagno o sulla porta del frigo (o fanne una fotocopia e tienila in posti
diversi). Più spesso ti ricorderai di quello che ami, più rapidamente quelle
stesse cose diverranno le sole esperienze nella tua vita!
Alcune volte, quando la
gente scopre che l’uso positivo del pensiero veramente funziona, pensa che
qualsiasi cosa buona nella loro vita debba essere per forza creata da loro.
“Beh, cavoli, oggi devo crearmi un fegato sano”, allora si siedono e mandano
luce al loro fegato. Funzionerà, ovviamente, ma domani sarà il turno dello
stomaco e dopodomani del pancreas. E’ mentalmente molto stanchevole mantenere
il corpo in forma un organo alla volta. E poi c’è l’area della prosperità.
“Mamma mia, devo fare abbastanza soldi per la casa e la macchina e il mangiare
e non devo dimenticarmi di fare una mappa del tesoro e visualizzare il denaro
che fluisce…”. E’ una cosa terribilmente stanchevole.
Perché non rendersi conto
che l’universo è dalla nostra parte! Il Padre sa quali cose ti servono prima
ancora che tu le chieda. E’ un piacere per Lui darti tutto il suo regno. Non
dipende da te il fatto di guadagnartelo o di creartelo da solo. Semplicemente,
fai quello che consigliava Gesù: “Lascia che il tuo occhio sia uno e fisso su
Dio” e l’universo farà lo stesso. In questa frase, la parola “Dio” sottintende
il “Bene” e corrisponde quindi alla lista di ciò che ami.
Ad un certo punto, potresti
avere voglia di svolgere il processo di creare qualcosa di specifico, una
situazione, una guarigione, per provare a te stesso che la coscienza crea la
realtà. Per gran parte della gente, questo è un passo essenziale. Un giorno o
l’altro forse vorrai che si manifesti una nuova macchina visualizzandola e
sentendola tua. Quando arriverà, avrai la prova assoluta che la legge creativa
funziona. Ma vuoi farlo con ogni cucchiaino, stecca di cioccolato o
soprammobile che desideri? Sarebbe troppa roba da creare e, alla lunga,
diventerebbe anche noioso. E’ più divertente tuffarsi, entrare nella corrente
della vita.
L’automiglioramento è
diventato un grande business, ultimamente. Un gran numero di persone nel mondo
di oggi sanno di avere il controllo della propria immagine e del proprio stile
di vita. Questa è una gran cosa. Alcuni secoli fa’, prima che l’energia di
Acquario fosse percepibile, questi argomenti non erano nemmeno pensabili.
L’evoluzione della coscienza collettiva sembra aver avuto una forte
accelerazione, mano a mano che entriamo nell’era di Acquario.
Queste persone, i “creatori
di modelli” per l’avanzamento della consapevolezza che la razza umana sta
raggiungendo, devono essere avanti rispetto al gruppo planetario. Il gruppo sta
cercando di afferrare il concetto di poter effettivamente avere un qualche,
qualsiasi, controllo della propria vita. Sono stati abituati all’idea che il controllo
della propria vita è in mano all’economia, ai politici, al lavoro, agli altri
membri della famiglia o all’ambiente. Aiutando il gruppo a diventare
consapevole del fatto che i blocchi sono interni, la psicologia popolare
insegna ad individuare i blocchi e a lavorarci dentro. Questa è una tecnica
molto efficace per gli studenti di decima e undicesima classe, i più evoluti
nel gruppo. Gli studenti di dodicesima e gli aggregati, d’altra parte, non
vogliono aver niente a che fare con il lavorare dentro ai blocchi. Farsi largo
attraverso i blocchi assomiglia molto a pagare i debiti karmici, un efficace ma
dolorosamente lento percorso per avvicinarsi all’illuminazione. Farsi largo
attraverso i blocchi è una tecnica che nessuno dei grandi Maestri ha mai
sostenuto.
Un Corso In Miracoli dice
che ogni analisi è dell’ego. Ciò significa che si tratta di un tentativo di
correzione che viene dalla parte di noi che si sente separata da Dio. Il
pensiero separato non può trovare l’unità, per definizione.
Una volta riconosciuta
l’esistenza di un blocco, possiamo invece applicare tutti i meravigliosi
insegnamenti orientali di distacco e di resa. Con questo dichiariamo
all’universo di accettare il suo aiuto per liberarcene.
Non cerchiamo di
“aggiustare” noi stessi! Quella è la vecchia maniera che crea tanto dolore e
richiede molto tempo. La nostra sola responsabilità è identificare i nostri
problemi il più specificamente possibile. “Ho paura di quell’ispettore delle
tasse. Non sono sicuro del perché o da dove venga questa paura, ma ne ho
paura”. Poi voltiamoci verso l’universo. Preghiamo chiedendo una risposta e
rimaniamo ad osservare. Osserviamo, aspettando la risposta dell’universo.
Sentirsi responsabili del trovare la risposta da noi crea ritardi e disagio.
L’universo ci è amico. Non siamo soli né separati dallo spirito. Non spetta a
noi risolvere i nostri problemi. Un Corso In Miracoli dice che ogni correzione
spetta al Grande Spirito. Questo non significa solo che spetta al Grande
Spirito la responsabilità di risolvere il problema dell’alcolismo dello zio
Harry. Significa anche che spetta al Grande Spirito correggere i nostri blocchi
e le nostre fobie. Il nostro lavoro, invece, è rimanere vigili ed osservare i
segni, ascoltanto la voce di Dio.
Ora so già che quelli di
voi che hanno già esperienze di terapia troveranno questa prospettiva un po’
semplicistica e naif. In un certo senso, lo è. Quando un individuo ha
riconosciuto una paura o un blocco, non sarà necessariamente tutto rose e fiori
da quel momento in poi. Il blocco deve comunque essere “trattato”. Tuttavia,
esistono una strada facile ed una difficile tramite cui l’elaborazione può
essere messa in atto.
Quando crediamo di poterci
fare strada attraverso un blocco affidandoci al nostro intelletto ed
appoggiandoci alla nostra esperienza terrena, ci troviamo sicuramente in un
trip dell’ego. I terapisti più efficaci lavorano in modo molto intuitivo, non
seguono i libri. Non abbiamo idea da dove ci venga un blocco o che cosa crei in
noi la paura (eccetto che, in senso assoluto, sappiamo che tutte le paure
vengono dall’idea di essere separati da Dio). Possiamo guardare a questa vita
cercando le figure d’autorità che hanno “sbagliato” e le “ingiustizie” che
abbiamo subìto, lo sbagliato o l’ingiusto come meri simboli di drammi vissuti
in vite passate, tutti inaccessibili a noi nel nostro normale stato di
consapevolezza (senza dimenticare poi che i drammi sono, comunque, illusioni).
Ovviamente, non andiamo a
dire a qualcuno che sta soffrendo che la sua sofferenza è tutta un’illusione.
Il nostro approccio, però, come generazione orientata alla psicologia è stato
quello di essere persuasi dell’idea di possedere una “conoscenza reale”. Per
questo siamo autorizzati, e perfino referenziati, per guarirci (ripararci) l’un
l’altro. La verità in senso assoluto è che nulla è rotto e quindi nulla ha
bisogno di essere aggiustato. Ha solo bisogno di essere accettato. Abbiamo
bisogno di accettarci l’un l’altro come figli di Dio, come Cristo.
Per esempio, esistono tanti
libri e perfino un paio di telefilm che parlano di persone che soffrono di
malattie o disturbi misteriosi e che, sottoposte ad una regressione ipnotica
fino ad arrivare ad una situazione vissuta in una vita precedente, individuano
la fonte della malattia. Il problema così svanisce. L’ipnotista non ha
giudicato il paziente né gli ha offerto i suoi suggerimenti su come trattare il problema da un punto di vista
medico od altrimenti. Ha solo ascoltato. Ed è avvenuta una guarigione. Quando
troviamo la via per portare a galla la paura, non importa per quante vite la
paura sia stata con noi: essa svanirà. La paura non è una realtà tangibile
nell’universo di Dio. La paura è una falsa credenza. Non stiamo negando che
sembri reale alla persona che ne è coinvolta, ma ricorddiamoci che sembrava
reale anche la paura che sentivamo quando pensavamo che Arnold Schwarzenegger
stesse per morire in quella scena del film.
La verità è che non
possiamo sapere niente. La realtà oggettiva non esiste. Queste sono
affermazioni difficili da digerire per chi valuta se stesso in base alla forza
del suo intelletto. L’intelletto ci fornisce furbizia, non saggezza.
La saggezza è risvegliata
in noi quando riconosciamo la verità degli insegnamenti dei Grandi Maestri. Per
entrare nel regno, dobbiamo tornare bambini. Non resistere il male. “Nel regno
del Padre ci sono tanti palazzi che tu non conosci”. Chiediamo continuamente
che la verità ci sia rivelata, invece che giustificare le nostre posizioni o
difendere la nostra “conoscenza”!
Quando una persona riconosce
onestamente un blocco o una paura e poi si rivolge all’universo, lo stesso
processo prende il sopravvento come lo prese quella volta che quella stessa
persona aveva pregato chiedendo prosperità. L’universo sa arrivare alla fonte
del blocco. L’universo conosce la via più rapida per dissolvere quel baco nel
nostro sistema di convinzioni che ha creato il blocco. Se riusciamo a toglierci
di torno l’intelletto ed ogni razionalizzazione, l’universo userà i molti
strumenti che ha a disposizione per illuminarci, per restituirci allo stato di
pace interiore. Per “puro caso” qualcuno, anche un estraneo, potrebbe dire
qualcosa che accende in noi una grande comprensione. Per qualche strana
“coincidenza”, potremmo arrivare ad avere una copia di un libro che ci inonda
di luce. I “casi” e le “coincidenze” sono potenti mezzi nelle mani
dell’universo. Sono molto più rapidi dei metodi che noi umani siamo in grado di
usare. I “casi” e le “coincidenze” sono solo altri nomi con cui chiamare il
Grande Spirito.
L’arco di tempo tra la
formazione di un pensiero e la sua manifestazione si è ora drasticamente
ridotto, mano a mano che ci avviciniamo all’energia dell’era di Acquario.
Dobbiamo, comunque, ancora aspettare un po’ prima di riuscire a vedere la
relazione causa-effetto. Alcune persone se ne vanno in giro per metà della
giornata pensando “giallo, giallo, giallo” e l’altra metà della giornata pensano “blu, blu, blu, voglio blu”. Quando
la vita porta loro il verde, dicono: “Non ho chiesto questo! Non ho chiesto
verde nella mia vita!”. Ma se tornano indietro per un breve ripasso, si
ricorderanno di aver chiesto giallo e blu. Abbiamo bisogno di capire come le
cose si incastrano su questo piano di realtà.
Forse dovremmo usare tutta
la nostra saggezza per delegare a quell’energia che riesce a vedere il futuro
ed il nostro contratto con la Terra. E’ una buona trovata chiedere a
quell’energia di creare per noi, però essa non può entrare nella nostra vita a
meno che noi non glielo si chieda, perché “chiedi e ti sarà dato” è parte della
legge cosmica. E’ scritta nella Bibbia quasi come per inciso. In realtà, questo
è il modo in cui l’universo funziona. Ognuno di noi è onnipotente e quindi non
possiamo ricevere nulla che prima non abbiamo chiesto.
A volte ci troviamo in
imbarazzo perché non sappiamo cosa chiedere. Come potremmo sapere che cosa
chiedere se non siamo consapevoli di quale sarà la condizione in cui il mondo
si troverà domani. Ad un certo punto del suo sviluppo, il genere umano impara a
rivolgersi allo spirito e dire “sia fatta la tua volontà”. Lo scopo di questa
dichiarazione è farci uscire dal nostro ego.
Funzionare a partire
dall’ego non è mai auspicabile quando cerchiamo di eliminare dei blocchi. L’ego
è quell’aspetto della nostra consapevolezza che si sente separato da Dio. L’ego
ci porterà sempre fuori strada. Non è questione di avere torto o ragione o di
essere nel bene o nel male, semplicemente il fatto è che l’ego funziona a
partire da informazioni incomplete. L’ego può solo assorbire informazioni
attraverso i cinque sensi e cerca di prendere decisioni in base alla conoscenza
disponibile. Si basa su ciò che è pubblicato sui quotidiani o nei libri o sulle
esperienze passate, che sono sempre al di sotto di un decimo dell’uno percento
delle informazioni che realmente esistono. E’ veramente sciocco provare questa
strada per prendere una decisione, credendo di essere separati e quindi di
essere tenuti a raccogliere informazioni e ad agire in base ad esse. Quindi,
dire “sia fatta la tua volontà” è uno strumento educativo che spinge le persone
ad un livello più alto rispetto a quello in cui si prendono le decisioni in
base a un input sensoriale. Con questo atteggiamento, riconosciamo l’esistenza
di un’energia o di un’intelligenza universale che ha accesso a un database
molto più grande di quello del nostro ego.
Ogni grande Maestro che ha
messo piede sulla Terra ci ha insegnato a delegare a qualcosa che abbia una
visione più ampia della nostra fino al momento in cui avremo raggiunto lo stato
in cui abbiamo anche noi quella stessa visione e possiamo quindi avere il
comando cosciente della nostra vita. Da soli non possiamo farcela. Siamo in una
squadra che lavora con tutti i regni invisibili che esistono in questo
universo. Questa squadra viene chiamata, a volte, Grande Spirito, o
semplicemente Spirito.
Quante volte siamo riusciti
a dimostrare di non aver bisogno di conoscere la risposta alle nostre domande?
Abbiamo dovuto semplicemente dire: “Spirito: voglio questo. Sono pronto a
questo cambiamento”. Quando il cambiamento è arrivato nella nostra vita, allora
ci siamo resi conto di aver lavorato con la legge cosmica piuttosto che con la
manipolazione dell’ego. Spesso non sapremo che cosa desideriamo in senso
specifico, ma sappiamo sicuramente che vogliamo avere pace, felicità,
prosperità ed emozione. Chiedi queste cose in senso generale e lascia pure i
dettagli a Dio!
Comunicare tramite la
canalizzazione o la psiche è possibile e, direi, normale. Se un nostro caro è morto
e desideriamo parlargli, non dobbiamo far altro che sederci comodi, rilassarci
e utilizzare la nostra sensibilità interiore per avere una comunicazione
certamente significativa. Una personale conferma, faccia a faccia, della vita
dopo la morte è sempre un’esperienza di valore. Esiste però una differenza tra
il comunicare con il Grande Spirito e “parlare con gli spiriti”. A volte,
quando la gente scopre tecniche che consentono di comunicare con i regni
invisibili in forma scritta o con le parole, amano credere si essere in
contatto con “Dio”, quello la con D maiuscola. Ricordati che non tutte le
persone che sono morte sono per forza sagge. Se erano dei gran furfanti da
vivi, sono sicuramente dei gran furfanti da morti. Non avanziamo nel nostro
livello di comprensione o spiritualità o saggezza solo comunicando con
l’aldilà.
Le persone invisibili che
frequentano questo pianeta sono esattamente quello che erano quando erano
incarnate, fatta eccezione per il fatto che vivono sul piano di realtà
quadridimensionale e possono quindi vedere, parzialmente, il passato e il
futuro. Speriamo almeno che, cercando una comunicazione verbale con lo Spirito,
ed una comunicazione verbale non è certo necessaria, ci sintonizzeremo su
qualcuno che vive su un piano di realtà a cinque, sei o sette dimensioni, in
cui l’ego è molto meno solido ed il naturale stato d’essere è quello di
percepire il passato, il presente e il futuro nello stesso istante. Queste
persone che vivono in piani di realtà a più dimensioni non sono “divine”, è
semplicemente il tempo che, lì, non è lineare: ciò che cambia è lo scenario.
Spesso, ci lasciamo
confondere da parole che possono arrivarci nella testa o nella monetina che
abbiamo messo sul tabellone per dirci qualcosa sul domani e pensiamo: “Ah, questo
deve essere Dio!”. Non è Dio, è qualcuno che non vive più in un corpo. Quando
“morirai” lo potrai fare anche tu. Il saggio sente e comunica telepaticamente
con qualsiasi energia invisibile per vedere se si tratta di qualcuno che vuole
ascoltare o meno. Se qualcuno in forma umana cerca di darci consiglio, siamo in
grado di valutarlo molto rapidamente. Possiamo parlare con qualcuno per cinque
minuti e sapere se la nostra risposta sarà: “Lasciami in pace!” o “Dimmi,
parlami ancora!”. E’ esattamente lo stesso processo di quando comunichiamo con
le entità che si trovano dall’altra parte del velo. Se sembrano abbastanza
sagge e ci dicono quello che pensano, allora forse avremo voglia di starli a
sentire e raccogliere i loro consigli.
Delegare non significa cedere il nostro libero
arbitrio a voci o parole. Il Grande Spirito parla attraverso sensazioni, segni
e coincidenze. Il Grande Spirito dà sempre una sensazione di pace, come se la
pressione fosse semplicemente a zero. Qualsiasi messaggio di una certa complessità
che noi riceviamo è dell’ego. Forse un ottimo ego, ma sempre un ego. Qualsiasi
messaggio che si sembri provenire dallo Spirito che contenga un elenco di cose
da fare, è un messaggio dell’ego, forse da un nostro vecchio compagno di
giochi, ma non è un messaggio di “Dio”. Dio non fa elenchi. Dio è essere, non
fare. Qualsiasi messaggio riceviamo dallo Spirito che ci dica di sbrigarci o
che “il tempo sta per scadere” è dell’ego. Dio funziona al di fuori del regno
dello spazio-tempo. Dio riorganizza il tempo e lo spazio secondo la sua
volontà. Non è mai troppo tardi per un buon miracolo. La fretta non dà pace. La
voce di Dio è sempre calma.
Una volta sviluppata la
fiducia nei nostri aiutanti dall’altra parte, ci scopriamo a dire cose come:
“Non ho idea di come sia successo ma, nel momento giusto, sono arrivate la
persona giusta, la macchina giusta, il lavoro giusto e quel particolare
avvenimento giusto”. Noi abbiamo diritto di andarcene in giro in uno stato di
assoluta beatitudine senza la più nebulosa nozione del perché la vita funzioni.
Il nostro lavoro è lasciare i dettagli a quell’energia che vedele cose
dall’alto. Ogni volta che cerchiamo di avere il controllo dei dettagli creeremo
solo una gran confusione.
C’è un numero infinito di
soluzioni per ogni dilemma. Possiamo continuare a fare appello alla migliore
soluzione senza pensare a come si manifesterà, da dove verrà o perfino se sia
possibile o meno. Mi meraviglia sempre vedere come la gente pensi di dover in
qualche modo chiedere aiuto. Alcuni credono di doversi trovare in un posto
particolare con delle candele e una croce od altri accessori. Dimenticano che
l’universo è fatto al cento percento di comunicazione non verbale e quindi può
solo leggere nei nostri intenti. Non può sentire le nostre parole o vedere le
nostre azioni: semplicemente legge la nostra mente.
Se adesso sei pronto a
chiedere aiuto guidando la tua vita dai regni invisibili, condividerò con te le
preghiera più potente dell’universo. L’ho controllata con Matteo, Marco, Luca e
Giovanni e ho il loro permesso non solo a condividerla, ma ad affermare che la
sua potenza supera quella del Padre Nostro. E’ la preghiera più efficace che si
sia mai sentita nell’universo ed è quella a cui non può essere negata una
risposta da parte di qualsiasi energia nel cosmo. E’ quella che fa
invariabilmente il giro di tutti i regni per procurarti aiuto, senza eccezione
alcuna. Sei pronto? “AIUTO!”.
Una volta che hai capito le
semplici regole che governano questo piano di realtà, acquisterai un potere
infinito. Allora potrai creare la realtà secondo i tuoi termini. Dobbiamo
saperlo fare tutti perché abbiamo firmato un contratto di gruppo con la Terra.
Il nostro contratto definisce che ci saranno dieci milioni di entità
autorealizzate su questa Terra entro i
prossimi cinquant’anni, cosicché
l’energia telepatica combinata di quei dieci milioni di persone
penetrerà talmente questo piano di esistenza e qualsiasi mente vivente in esso,
che tutti coloro che scelgono di rimanere qui per l’era di Acquario si diplomeranno
entro l’inizio della prossima era. Non vogliamo ritardatari!
Se scegli di diventare un
essere libero e vedere il Cristo che c’è in te già nell’arco di questa vita,
garantirai a milioni di individui che si trovano sulla Terra iscritti la scuola
potranno di potersi diplomare insieme a te. Questo significa che abbiamo molto
lavoro da fare. Fortunatamente, possediamo il potere di tutti gli universi per
creare ciò che creeremo e come lo creeremo. Inoltre, possiamo avvalerci di un
enorme aiuto da parte dei mondi invisibili. Immagina sempre il Giardino
dell’Eden fiorire ed avvicinarsi, per non resistere più al male. Amore, amore,
amore e tutto andrà bene.