Avevo sentito parlare
Ram Dass ad
Oklahoma City alcuni mesi prima. Aveva raccontato del suo amico non incarnato
Emmanuel, canalizzato da Pat Rodegast. Una persona chiese dal pubblico come lui
facesse a sapere che le informazioni che riceveva da Emmanuel fossero
credibili. Ram Dass rispose “perché lui è d’accordo con me. Se no, come potrei
saperlo?”.
Quando tentiamo di chiarire i nostri
principi spirituali o filosofici, la guida interiore è il solo ed unico metro a
nostra disposizione che ci consenta di misurare la validità dei vari messaggi
che giungono al nostro orecchio. I precedenti della storia si basavano
sull’analisi intellettuale e sul pragmatismo che, indipendentemente da quanto
questo metodo fosse stimato dai nostri vecchi, sono una base irrilevante in
termini di cuore.
La guida interiore ci libera dalla
dipendenza dalle credenze degli altri. La guida interiore ci consente di
lasciar andare la nostra dipendenza dalla normalità accettata. La guida
interiore è ciò che ci libera come individui.
Nessun settore della società è al
momento pronto a diventare così libero e indipendente da cominciare a
realizzare le caratteristiche del Cristo. Non esistono precedenti di gruppi che
abbiano raggiunto insieme l’illuminazione. Se si vuole essere “nel mondo ma non
del mondo”, è necessario scoprire una nuova fonte di precedenti, valori e
credenze. Il guru ci porta a quella fonte quando ci invita ad entrare in
meditazione, a rimanere “fermi, sapendo di essere Dio”.
Sul nostro pianeta, incredibilmente,
oggi esistono decine di migliaia di individui pronti a lasciar andare
volontariamente gli insegnamenti delle figure d’autorità che li hanno allevati.
Sono pronti ad abbracciare i metodi e le verità spirituali che consentiranno
loro di fare miracoli nella loro vita sul pianeta. Sono pronti a portare nella
vita di ogni giorno una consapevolezza superiore.
La consapevolezza superiore non è
verbale, pertanto le storie contenute qui sono effettive distorsioni. Sono
state analizzate, limitate, tagliate, umanizzate e pesantemente parafrasate
rispetto alla intuizioni originali che le hanno partorite. Se questo libro avrà
un valore sarà quello di intrigarti, sedurti e farti meditare sulla tua
presenza sulla Terra. Forse perfino al punto di farti arrivare a raccontare,
con parole, le tue storie personali. Non spingere mai sulle tue storie
considerandole “verità”, ma se riuscirai a metterle insieme e condividerle con
i tuoi compagni umani, il consenso che noi tutti alla fine otterremo ci darà
una verità, una pace ed una gioia senza precedenti: l’illuminazione. Non
sottovalutare il potere delle tue parole.
Esiste una grande differenza tra come
noi percepiamo le parole dette e come leggiamo le parole scritte. Quasi sempre
ho preferito sentire la registrazione di una discorso piuttosto che leggerne la
trascrizione. Sono una di quelle persone che pensa che il film sia migliore del
libro. Per me, l’inflessione e l’energia del relatore sono realmente parte del
contenuto del messaggio. Per altri, invece, l’animazione o l’energia date dal
relatore rappresenta una distrazione o perfino arriva a spegnere il messaggio.
Per queste persone, la parola scritta consente di dare una propria inflessione
e la giusta enfasi in modo tale da personalizzare il messaggio in modo più
specifico.
Parlare è la mia maniera di chiarire i
concetti e tendo, quindi, a prendere molte libertà nel mio racconto che mi
consentono di capire le idee che ricevo, invece, intuitivamente. Cerco sempre
di semplificare i concetti esoterici, a volte arrivando all’assurdità. Credo
che la Verità ultima sia, in realtà, la cosa più semplice. Quando abbiamo in
mano delle mezze verità e cerchiamo di trovare un senso analizzandole con il
nostro limitato intelletto, la spiritualità diviene molto complessa. Allora io
invento delle storie su come funziona questo sistema scolastico che noi
chiamiamo Terra.
Parafraso liberamente i grandi Maestri
e gli insegnamenti esoterici. In questo libro ho anche parafrasato la Bibbia ed
il libro Un corso di miracoli. Credo
che anche se conoscessi la Verità, non sarei in grado di raccontarla. C’è un
antico proverbio cinese che dice “chi sa non parla e chi parla non sa”. Io cerco
di tenere questo proverbio bene in mente ogni volta che parlo. Quindi, guardate
con benevolenza e generosità alle storie che invento e non prendete niente
troppo alla lettera. Questa è la mia verità e non la vostra, in fondo. Per
trovare la vostra, dovrete inventare anche voi le vostre storie.
Ascoltando discorsi, frequentando
corsi, leggendo libri e sentendo registrazioni, sono riuscito a mettere insieme
un vocabolario che mi consente di esprimere dei concetti spirituali, al meno in
modo sufficiente a creare un po’ di curiosità verso concetti illimitati. Alcuni
tra quelli che mi hanno aiutato dandomi le parole per esprimere i “miei” miti
sono: Richard Bach, Johanne Blodget, Jack Boland, Eric Butterworth, Ken Carey,
Ram Dass, Wayne Dyer, Foster McClellan, Harry McKnight, Raymond Moody, Sig
Paulson, Harold Sherman, Patricia Sun, Jose Silva, Gary Simmons e Bill
Williams.
Quando, alcuni anni fa’, ho cominciato
a sentirmi vicino a scrivere un libro, mi sono ribellato. “Io non scrivo libri,
dissi, io parlo”. Io amo parlare. Quando ho bisogno di chiarezza per un’idea o
un concetto, ne parlo e, parlandone, la chiarezza arriva. Parlare è stata
spesso la mia meditazione, il mio modo di sintonizzarmi con i regni invisibili.
E sono ora convitissimo del fatto che, come dice Donald Shimoda, “sul sentiero
verso la nostra felicità troveremo l’insegnamento per cui abbiamo scelto questa
vita.” La mia felicità è parlare.
Ho detto all’universo che, se un libro
doveva essere scritto, il mio desiderio sarebbe stato di avere un aiutante.
Infatti, non mi sorprese affatto che, poco dopo aver tenuto un workshop a
Dallas, Lone (che si pronuncia “Luna”), una persona tra i partecipanti, mi
scrisse chiedendo di potermi aiutare a scrivere un libro che avrebbe potuto
aiutare la gente ad entrare in confidenza con le idee che avevo esposto nel
corso. Grazie universo!
Lone è stata una persona magica con cui
lavorare. Ha seguito la sua guida per ogni passo del cammino, rendendo incredibile
il lavoro, facile e sincronistico. Grazie Lone!
Lone ed io vorremmo ringraziare Larry
Dossey e Sandra Ingerman per la loro assistenza nel progetto. Ci hanno mostrato
ogni trucco del gioco editoriale dal punto di vista dell’autore. Senza di loro,
il cammino sarebbe stato molto meno gioioso. E grazie a Cynthia Stibolt che,
non solo ha portato la sua incredibile arte in questa dimensione, ma è riuscita
a sostenere e ad ispirare gli altri in un modo incredibile.
Mio fratello e mia sorella, Ric e Beth,
mi hanno nutrito quando il mio frigo era vuoto e mi hanno sostenuto in ogni
modo possibile, senza mai giudicarmi. Il maestro spirituale che, seguendo la
sua guida, ha pagato la cauzione per liberarmi quando ormai mi trovavo
sull’orlo della totale autodistruzione è stata Carol Parish-Harrah. Ann Smith,
la più grande networker del mondo, c’è sempre ed è sempre sintonizzata. I
nostri vicini, che ci portano a familiarizzare con il Grande Spirito nella
tenda-sauna, sono Jake e Cathy Walker. Una speciale nota di apprezzamento per
Mona Hale che vede tutto, sente tutto, conosce tutto e parla pochissimo. Grazie
a Pam Cox. Ci sono letteralmente decine di altre persone che si meritano il mio
grazie per il loro sostegno incondizionato, spirituale e non.
E,
naturalmente, il mio più grande
sostenitore: mia moglie Anne. Troviamo che le parole, che vengono da Un corso di miracoli, “preferisci aver
ragione o esser felice?” rendano la nostra relazione una vera gioia.
Paxton Robey
Carson, New Mexico, USA
gennaio 1993 e gennaio 1998